Il tempo cura davvero ogni cosa?
- Matteo Farina
- 13 apr
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 19 apr

"Dipende."
Fine dell'articolo.
Scherzi a parte, qui andrò a riflettere su un quesito molto delicato, dato che molti di noi avranno subito gravi perdite almeno una volta nella loro vita.
Dopotutto la perdita fa parte del "gioco/vita", e il tempo potrebbe esserne una cura valida (anche se in alcuni casi potrebbe essere solo palliativa).
Quindi bando alle ciance e direi di iniziare subito a rifletterci su!
Iniziamo!
Ti smonto subito un famosissimo detto
Almeno una volta nella tua vita, mentre stavi soffrendo, avrai sicuramente sentito dire "dai, col tempo passerà" ?
È una di quelle frasi che tutti ci sentiamo ripetere, ma quanto c'è di vero?
Il tempo come guaritore è una delle idee più diffuse che esistano, ma funziona davvero così?
O è solo un modo per consolarci?
In realtà il tempo, di per sé, non fa proprio un bel niente!
È solo che mentre i giorni passano, nella nostra mente succedono cose molto interessanti.
Col passare delle settimane, il cervello inizia naturalmente a elaborare ciò che ci ha fatto male, un po' come quando digerisci un pasto pesante.
Non succede in un attimo, ma gradualmente.
Ti sarai accorto che i ricordi dolorosi, col tempo, perdono un po' della loro intensità.
Quella sensazione di "coltellata allo stomaco" si attenua, e riusciamo a pensarci senza stare subito male.
Ma attenzione: il tempo da solo non basta se tu non collabori attivamente.
È come avere una pianta: non cresce solo perché passano i giorni, ma perché la innaffi e te ne prendi cura.
Quando solo il tempo non basta
Ci sono ferite che sembrano fresche anche dopo anni, vero?
Come se il calendario si fosse fermato al giorno del dolore.
I traumi più profondi possono rimanere "congelati" dentro di noi se non facciamo nulla per elaborarli.
Il tempo passa, ma il dolore resta lì, pronto a farsi sentire appena qualcosa lo risveglia.
Questo succede quando restiamo bloccati nei "perché" o nel rimpianto, quando continuiamo a rimuginare sugli stessi pensieri o quando ci chiudiamo in noi stessi.
Il tempo scorre, ma noi siamo fermi.
E qui sta il punto: il tempo funziona solo quando lo riempiamo di cose che aiutano la guarigione, non quando lo passiamo a fissare il soffitto ripensando a ciò che ci ha fatto male.
Come aiutare il tempo a fare il suo lavoro
Il primo passo è accettare che ciò che è successo... è successo!
Non significa che va bene così o che non fa male, ma solo che è inutile negare la realtà!
È come smettere di sbattere contro un muro e iniziare a cercare la porta.
Poi, prova a guardare l'esperienza dolorosa come parte della tua storia, non come tutta la tua storia.
Quando passi dal chiederti "perché proprio a me?" al chiederti "cosa posso impararne?", stai già guarendo.
Molte persone scoprono di uscire più forti da periodi difficili non perché il dolore sia una cosa bella, ma perché ci spinge a crescere in modi che altrimenti non avremmo esplorato.
A riguardo infatti, ti consiglio la lettura di un mio articolo di Blog in cui parlo dei dolori affrontati dal mitico attore americano Keanu Reeves, e di come lo abbiano reso il fantastico uomo che tutti conosciamo, te lo linko qui sotto:
Ogni ferita ha il suo tempo
Non aspettarti che tutto guarisca alla stessa velocità!
Proprio come nel corpo, alcune ferite emotive guariscono in settimane, altre richiedono anni.
Un cuore spezzato per amore ha tempi diversi rispetto al dolore per la perdita di una persona cara.
E una delusione sul lavoro si supera diversamente da un tradimento di un amico storico.
La cosa più importante è non confrontarti con gli altri!
Hai letto bene.
Se qualcuno sembra essersi ripreso più velocemente di te, non significa che tu stia facendo qualcosa di sbagliato.
Siamo tutti diversi, con storie diverse e modi diversi di elaborare le emozioni.
Quando il tempo diventa nemico
Attenzione però a non cadere nella trappola del "aspetto che passi"!
Lasciare che il tempo scorra senza fare nulla può peggiorare le cose.
È come una ferita fisica che, se non pulita e curata, invece di guarire si infetta.
Nella mente succede lo stesso: se non elaboriamo il dolore, rischia di trasformarsi in qualcosa di cronico.
Se noti che:
Dopo mesi ti senti ancora esattamente come il primo giorno
Hai sviluppato comportamenti distruttivi per non pensare
Il dolore interferisce con la tua vita quotidiana
Ti isoli sempre più
Non è vergogna, ma coraggio riconoscere quando serve una mano esterna.
Esperienze personali
Mentre sto scrivendo questo articolo, sono passati ben 363 giorni dal 15 aprile 2024, data in cui venne a mancare il mio amato Papà.
Non starò a fare grandi giri di parole, e ti dirò subito quello che proviamo io e mia madre dopo un anno senza di lui:
"Il tempo ha lenito sicuramente il nostro dolore, ma il VUOTO interiore causato dalla sua mancanza, ce lo porteremo fino alla tomba."
Ora ti scriverò la metafora definitiva di questo articolo per farti comprendere la cosa:
Hai dei "graffi da parcheggio" sulla tua auto che ovviamente vorresti rimuovere (dolore della perdita).
Così decidi di utilizzare una pasta abrasiva per poterli togliere (tempo).
Il risultato sarà questo: la pasta abrasiva avrà tolto le righe superficiali, ma purtroppo il gibollo principale (vuoto interiore) rimarrà ugualmente, a meno che porterai la macchina dal carrozziere (morte).
Invece per quanto riguarda le mie relazioni amorose passate, posso dire con assoluta certezza che in quel campo il tempo mi ha completamente rigenerato.
Ovviamente un tradimento non si può paragonare al lutto di un proprio caro.
L'unica cosa in comune è che entrambe le situazioni non sono state volute, ma secondo il mio personale punto di vista, il tradimento può essere superato (forse) grazie ad una nuova relazione, con il lutto non puoi farci nulla.
In conclusione, il tempo cura davvero ogni cosa?
La risposta è esattamente la parola con cui ho esordito in questo articolo: Dipende.
Il tempo è un ingrediente fondamentale della guarigione, ma ha bisogno della tua collaborazione attiva.
È come avere gli ingredienti per una torta: non si cuoce da sola solo perché li hai messi tutti insieme!
Il vero potere guaritore sta in ciò che fai mentre il tempo passa: le connessioni che mantieni, i significati che costruisci, la gentilezza che hai verso te stesso.
Se stai attraversando un periodo difficile, ricorda: non aspettare passivamente che il tempo faccia tutto.
Usalo come un alleato e riempilo di piccoli passi verso la guarigione.
E soprattutto, sii paziente e comprensivo/a con te stesso/a.
La guarigione non è mai una linea retta: ci sono giorni migliori e giorni peggiori, è un viaggio, non una corsa.
Ora passo la palla a te!
Quali esperienze hai avuto con il tempo e la guarigione?
Ti ha mai deluso l'idea che "col tempo passa tutto"? O hai scoperto che, con il giusto approccio, è davvero un grande alleato?
Sono curioso di leggere la tua qui sotto oppure nel FORUM.
Ti abbraccio e conto di ritrovarti nel mio prossimo articolo.
Con affetto
Teo
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